Gli avvoltoi e l'angolo retto
«Non ci facciamo dettare l'agenda politica da chi usa il terrore e la morte. Il terrorismo dev'essere respinto con fermezza. Tuttavia, auspichiamo che il governo continui a perseguire nei prossimi giorni l'obiettivo del più rapido ritiro di tutti i militari italiani in Iraq, perchè questa è l'unica soluzione per garantire la sicurezza delle truppe che sono adesso schierate, per far uscire l'Italia da una assurda, drammatica, inutile guerra ». Paolo Cento (Verdi), Sottosegretario all'economia
Marco Rizzo (Pdci), «non un minuto di più deve permanere il nostro contingente in Iraq, in territorio di guerra -non giusta - a rischio e pericolo della vita. Si disponga il ritiro il più in fretta possibile ».
«La strategia del "ritiro con lentezza" è la meno efficace e la più irresponsabile, perchè espone le nostre truppe a ritorsioni ed attacchi tesi anche a far cambiare idea al governo italiano. Accelerare il rientro del nostro contingente è il solo modo di garantire le condizioni di sicurezza in una realtà dove l'occupazione militare straniera sta facendo sprofondare, giorno dopo giorno, l'intero Iraq in una sanguinosa guerra civile ». Alfio Nicotra (PRC)
Arturo Parisi, Ministro della Difesa «La nostra preoccupazione già forte si accentua ulteriormente, ma non cambia nulla rispetto ai piani e ai programmi di rientro dei nostri militari che il governo stava mettendo a punto in accordo con il governo iracheno e le forze alleate ».
«Dolore, solidarietà e vicinanza alle Forze armate italiane, ancora una volta duramente colpite nell' adempimento del loro dovere in una missione di pace». Massimo D'Alema , Ministro degli Esteri
Marco Rizzo (Pdci), «non un minuto di più deve permanere il nostro contingente in Iraq, in territorio di guerra -non giusta - a rischio e pericolo della vita. Si disponga il ritiro il più in fretta possibile ».
«La strategia del "ritiro con lentezza" è la meno efficace e la più irresponsabile, perchè espone le nostre truppe a ritorsioni ed attacchi tesi anche a far cambiare idea al governo italiano. Accelerare il rientro del nostro contingente è il solo modo di garantire le condizioni di sicurezza in una realtà dove l'occupazione militare straniera sta facendo sprofondare, giorno dopo giorno, l'intero Iraq in una sanguinosa guerra civile ». Alfio Nicotra (PRC)
Arturo Parisi, Ministro della Difesa «La nostra preoccupazione già forte si accentua ulteriormente, ma non cambia nulla rispetto ai piani e ai programmi di rientro dei nostri militari che il governo stava mettendo a punto in accordo con il governo iracheno e le forze alleate ».
«Dolore, solidarietà e vicinanza alle Forze armate italiane, ancora una volta duramente colpite nell' adempimento del loro dovere in una missione di pace». Massimo D'Alema , Ministro degli Esteri
Il solito balletto - ne sono stanco - con gli avvoltoi, che col sangue ancora caldo, vanno a cercare i loro cinque minuti di celebrità, sfruttano l'occasione tragica per mero tornaconto politico: via, ora.
Come, giustamente, ricorda D'Alema, siamo in missione di pace, ma i suoi compagni (e mai termine fu più appropriato) di governo sono lì a definirla guerra o occupazione, per di più ingiusta.
Il ministro per non fare gaffe dice e non dice parla di programmi di ritiro che nemmeno lui conosce, ma i terroristi non sono stupidi e, forse, hanno capito che posso avere anche loro voce in capitolo nelle decisioni di un Governo italiano, mai così diviso sulla politica estera.
Intanto un altro nostro militare ha perso la vita per difendere la libertà del popolo iracheno. Tutti unanimi nel cordoglio, nel dolore, ma se continuerà questo balletto indecente su un ritiro che puzza sempre più di fuga, temo che non sarà l'ultimo. Si mettano d'accordo sui tempi e in fretta. Almeno avremo chiarezza, tanto la faccia e gli uomini, gli abbiamo già persi.
Oggi è chiaro quale sarà il profilo italiano in politica estera... quello ad angolo retto, a 90°.
3 Comments:
Purtroppo, non si può che concordare con l'analisi. In che mani ....
ciao, Abr
chissà che succede dopo le parole odierne di D'Alema...
Con Lidia Menapace (nomen omen) alla presidenza della Commissione Difesa tutto ciò non sarebbe successo.
:)
A parte gli scherzi. Non so dirti se siano meschini nella tragicità degli event o tragici nella loro meschinità.
Ho i brividi a pensarci.
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