lunedì, ottobre 16, 2006

SGS cambia casa

Cari miei quattro lettori,
dopo poco più di un anno, questo blog ha deciso di cambiare casa. I lavori nella casa nuova non sono ancora finiti (e forse mai finiranno), ma già così sembra molto più accogliente di questa. In fondo anche l'occhio vuole la sua parte e qui su blogger c'è un pò troppo disordine.
 
Da oggi diventa attivo questo indirizzo http://essegiesseblog.wordpress.com !
 
Il caro vecchio blog rimarrà qui a futura memoria...

venerdì, ottobre 13, 2006

Tocque-ville: arrivederci... forse.

SGS lascia Tocque-ville.
La decisione è di stamattina, ma in realtà nella mia testa gira da tempo. Non posso che ringraziare tutti per quello che per me ha rappresentato. E' stata una splendida occasione per conoscere e confrontare idee, per approfondire la realtà del blog cui io (e il mio template lo testimonia) mi sento ancora in parte estraneo.
 
Io non amo le polemiche, per cui non ne faccio (anche perchè a differenza di altri, ne ho poche ragioni). Mi scuso se poco tempo fa ho dato la mia disponibilità a dare una mano e ora ne esco, ma vita è fatta così.
 
Esco perchè la città sta screscendo troppo in fretta e, restando in metafora, la piccola tenda, che questo blog rappresenta, comincia a trovarsi a disagio tra grattacieli dell'informazione e SUV della politica.
 
Questo blog non ha pretese politiche, non vuole cambiare il mondo, non vuole fare informazione seria. Le ragioni sono diverse, ma la principale è che vuole restare un divertimento, un cazzeggio. Insomma, questo blog non vuole diventare una cosa seria. E' e rimarra per i quattro gatti che lo visitano la via di fuga privilegiata dei miei pensieri, delle mie opinioni, dei miei interessi.
 
Fuori dalle mura della citta ritroverò (in realtà mai li ho persi) tanti amici. Ad essere sincero esco anche perchè non ci sono più loro e in città tra troppa gente cominciavo a sentirmi solo. Continuerò a seguire Tocque-ville e le sue evoluzioni.
 
Sicuramente il mio blog avrà meno contatti, ma la cosa non mi interessa. Il cielo della rete lo lascio volentieri alle blogstar, qui piace camminare nei deserti del web e guardare le stelle con il naso all'insù.

martedì, ottobre 10, 2006

Varie ed eventuali

In questi giorni, il tempo è poco, pochissimo. Il lavoro preme più che mai ed un convegno che sto organizzando con alcuni amici per i prossimi 21-22 Ottobre (ve ne parlerò) toglie il tempo restante. Per non lasciare nullafacenti i miei  amati quattro lettori vi lascio qualche link alla rinfusa.
 
Il primo: se volete capire un po' quello sorta di normalità folle che coglie chi torna da un pellegrinaggio a Lourdes con i malati, passate di qui. Ci sono diverse testimonianze, alcune magnifiche, altre un poco più improvvisate, ma tutte hanno qualcosa da dire e, se si vuole, da insegnare.
 
Secondo. In Airbu sta succedente un mezzo disastro. Dopo i noti problemi dell'A 380, di cui abbiamo parlato qualche giorno fa. Christian Streiff, nominato CEO di Airbus solo lo scorso luglio, il 9 Ottobre ha rassegnato (mai termine fu più appropriato, NdSGS) le proprie dimissioni. In questa intervista (qui tradotta in inglese) concesssa al quotidiano francese Le Figaro (l'originale francese) spiega le sue ragioni e mette in evidenza tutti i punti critici che una compagnia come Airbus presenta a livello di gestione. Interessante.

venerdì, ottobre 06, 2006

Chi l'ha visto?

Dopo mesi di terrorismo psicologico fatto sbandierando un buco enorme nei conti pubblici, certificato da tanto di due diligence esce un documento dell'Istat ( questo) che mostra, conti alla mano, una situazione sostanzialmente diversa.
 
Chissà se il "povero" Romano Prodi, questa volta, invece che alle sedute spiritiche non si affidi a "Chi l'ha visto?" per cercare di giustificare le proprie parole e azioni.

Ryanair si compra Air Lingus? /2

Alla fine pare di no. Il board   di Air Lingus ha definito l'offerta come "non richiesta, nel suo complesso opportinistica e tale da sottovalutare in maniera significatica l'attività del gruppo e l''interessante potenziale di crescita nel lungo periodo" [sembra quasi di sentire Cimoli, NdSGS].
 
Ovviamente anche i sindacati locali non vedono l'operazione di buon occhi. Anche in questo sembra poter vedere (nel futuro se mai ci sarà) quello che succederebbe per operazioni analoghe nel Bel Paese. Ovviamente la critica di base dei sindacati è sulla non opportunità di privatizzare Alit... pardon... Air Lingus!

giovedì, ottobre 05, 2006

Ryanair si compra Air Lingus?

La compagnia aerea low-cost Ryanair  ha lanciato un OPA sulla compagnia di bandiera irlandese Air Lingus. La decisione segue quella del governo irlandese di privatizzare la compagnia di bandiera. Già al momento Ryanair possiede il 16% delle azioni di Air Lingus e l'obbiettivo è quello di assumerne il controllo. In caso di successo verrà mantenuto il marchio Air Lingus e nelle intenzione di Michael O'Leary vi sarà una riduzione delle tariffe sulle tratte sul corto-medio raggio.
 
In tal modo si verrebbe a craare un gruppo da oltre 50 milioni di passeggeri l'anno (per dare l'idea Alitalia ne trasporta circa 20 milioni) e porbabilmente potrebbe dare impulso ad un nuovo sviluppo della filosofia low-cost anche sul medio-lungo raggio.
 
 

mercoledì, ottobre 04, 2006

La guerra dei cieli

Il mercato degli aerei civili, a livello mondiale, è pressochè monopolizzato da due soli grandi costruttori: Airbus e Boeing.
Nel 2002, per la prima volta stabilmente, il numero di ordinativi di Airbus superò quello di Boeing. La notizia fece a suo modo molto rumore in quanto Boeing è stata per decenni il leader incontrastato (tranne una breve parentesi di Mac Donnel - Douglas grazie ai fortunatissimi e tutt'ora in flotta DC-9 e MD-80) del settore civile dell'aviazione. Tale sorpasso fu in gran parte giustificato dai grandi investimenti di Airbus che sfociarono nella famiglia di narrow-bodies A320 (con tutti i suoi derivati A 321, A319 e il nanetto A 318). L'A 320 "sbaragliò" la concorrenza del B 737 in quanto rispetto alla seconda famiglia del 737 (le versioni -400, -500 e -600) presentava caratteristiche innovative quali il fly-by-wire (per fare un esempio), consentendo una maggior economicità di impiego. La risposta di Boeing fu la Next Generation (versioni -700, -800 e -900) ammodernata in molti aspetti e competitiva, legata al progetto originale (degli anni '60!) solo come linee generali, ma con aerodinamica rivista e sistemi di controllo aggiornati.
 
Con i modelli A 330 e A 340, Airbus è riuscita a competere con Boeing (B 767) anche nel campo dei wide-bodies, anche se con un poco meno fortuna, puntando sempre sulle proprie innovazioni.
 
L'unico settore in cui non era ancora riuscita a disturbare il gigante americano era quello legato al B 747, in mitico Jumbo Jet. Probabilmente da questo nacque l'idea dell'A 380: un gigante dell'aria capace di trasportare 550 passeggeri su tre classi, con due ponti. La sfida tecnologica era notevole.
 
Ebbene, i fatti dimostrano che in parte è stata fallita. Nonostante un portafoglio ordini di discreto rispetto e nonostante gli immensi investimenti, il progetto ha subito notevoli e ripetuti ritardi. Conseguentemente, il costo dell'investimento è aumentato. Di questi giorni la notizia che Emirates, dopo l'ennesimo rinvio (di 10 mesi) della data di consegna del primo velivolo, sta ripensando tutta la sua strategia su ordini e opzioni ( per dare l'idea originalmente il primo velivolo sarebbe dovuto essere consegnato verso fine 2006 e ora si parla di ottobre 2008!). Emirates e Singapore Airlines sono i vettori che hanno piazzato i maggiori ordini dell'A 380. Se entrambe si disimpegnassero per il programma A 380 sarebbe, almeno, finanziariamente la fine. Per Airbus sarebbe una perdita enorme.
 
Ai ritardi dell'A380, si associano anche quelli del prossimo progetto A350, pensato come risposta al B 787 dreamliner con cui Boeing promette grandi passi avanti sel lato dell'efficenza operativa.
 
Considernado, inoltre, che le vendite del B 777 vanno meglio di quelle, un poco deludenti, di A 330 e, soprattutto, A340 il fututo di Airbus, ad oggi, pare tutt'altro che roseo.

martedì, ottobre 03, 2006

Piccolo lessico di "resistenza"

Zerbino: piccolo tappeto, di forma rettangolare, per lo più intessuto di fibre di cocco, che si pone davanti alla porta perché chi entra possa togliersi dalla suola delle scarpe la polvere o il fango.  Politicamente: un moderato che vota una Finanziaria scritta con la falce e il martello.