Referendum e idiotologia
Il prossimo fine settimana si vota per il referendum confermativo della riforma costituzionale varata nella passata legislatura dalla maggioranza di centrodestra.
Io andrò a votare e voterò sì.
La scelta non è stata facile, i giornali ne hanno parlato, a mio parere poco e male, le televisioni quasi non ne hanno parlato e perggio di tutti sono stati i politici.
I politici (praticamente tutti) hanno fatto la loro "campagna" referendaria a slogan (o almeno solo quelli sono stati riportati). Chi ha la pazienza di leggere tutta la riforma si può accorgere da solo che non c'è alcun pericolo di unità nazionale, anzi questa riforma è, a mio parere, più centralista di quanto sia federalista. Quindi a destra, chi la cavalca decantandone le virtù federaliste per lo meno esagera.
La sensazione mia è che il nostra paese sia pieno di idiotologie. Mi scuso con i miei dieci lettori (che ringrazio ;-) ) per il terribile neologismo, ma trovo renda l'idea. Nelle discussioni che mi trovo a fare. in ufficio, a casa e tra amici il dibattito sul referendum parte dal rinfacciamento meccanico degli slogan partitici, dopo un pò si scopre che quasi nessuno ha letto realmente il testo della riforma e poco dopo si conclude, senza che nessuno degli interlocutori abbia cambiato idea, con la frase di rito " voto, no perchè la riforma l'ha fatta Berlusconi a maggioranza" o dall'altra parte "voto sì, perchè la riforma l'ha fatta Berlusconi (o relativo leader di partito CDL a piacere, NdSGS) e voi avete fatto lo stesso nel 2001" . Ecco dove sta l'idiotologia. Idee mie, critiche mie, pensieri miei zero al quoto. Il cervello dell'idiotologo è stato dato in uso gratuito alle sopraffine menti di partito.
Ora io la riforma l'ho letta. Il linguaggio è sempre un po' difficile per me povero tapino ingegnere che di legge ne capisce poco, ma visto che questo passa il convento si fa di necessità virtù.
Voterò sì, come ho già detto, anche se ultimamente le uscite dei leader della CdL (no, Follini non lo considero nè leader nè della CdL, tranquilli) mi hanno fatto passare la voglia di andare a votare.
Voterò sì, pur considerando il voto a maggioranza un errore, perchè per lo meno una riforma è passata, mentre le grandi intese richiedono tempi lunghi, maggioranze e opposizioni disposte a dialogare e la situazione italiana, non lo permette.
I lati positivi sono a mio parere diversi. Ne elenco alcuni:
- rafforzamento dei poteri del premier e sua elezione diretta;
- superamento dell'assurdo bicameralismo perfetto;
- un minimo di devolution con una più chiara distinzione tra competenze statali e federali;
- la riduzione dei parlamentari;
- riduzione dell'età minima per l'elezione a deputato e per le altre cariche (magari finisce la geriatrocrazia italica!);
Ci sono anche aspetti che non amo:
- le norme antiribaltone: sono figlie dei nostri tempi, ma le trovo eccessivee destinate a "invecchiare", in ogni caso blindano la maggioranza, a meno di un ritorno alle
- i tempi di attuazione decisamente lunghi;
- un federalismo fiscale prospettato, previsto, ma non attuato.
In ogni caso, per uscire dalla schiavitù dell'idiotologia un letta conviene darlaa questa riforma! Almeno per evitare di parlare per sentito dire. Poi ognuno resterà, magari, con le sue idee, ma almeno saranno motivate.
Io della nostra Costituzione, che considero importante, ma non certo Sacra (tantomeno Bibbia Civile), cambierei molto di più.... cominciando dall'articolo 1, che già dall'inizo la squalifica..."L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro." Con tutte le cose su cui fondare una Repubblica possibile che non se ne sia trovato una migliore del lavoro???
1 Comments:
l'incipit dell'articolo 1 deriva dall'unione di socialismo, comunismo e dottrina sociale della Chiesa :-)
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