lunedì, marzo 20, 2006

Normalità e anomalia

Sono giorni strani quelli di campagna elettorale. Almeno per me. Leggo tanto su blog e giornali di politica, capisco non tutto, ma cerco di confrontarmi, di prendere posizione, di approfondire e farmi un idea. Non sempre ci riesco e non sempre ne ho voglia. Ogni mattina mi alzo, vado a lavorare e mi prefiggo di non parlare di politica. Il perchè è presto detto: ogni volta che parlo di poltiica c'è sempre qualcosa che mi disturba.
Per prima cosa la maggior parte delle persone con cui parlo non ha la minima idea delle cose che dice. La cultura politica del mio interlocutore medio si riduce a qualche titolo di Corriere (al limite anche le prime tre righe) o di Repubblica, le idee a quelle del più recente editoriale del giornalista di grido di riferimento. Questo perchè il mio interlocutore medio si professa di Sinistra. Non meglio va quello di destra (razza in via di estinzione), che prende per assoluta verità ogni notizia di Libero o del Giornale e il vangelo secondo Bonaiuti e Schifani (con anche le versioni aprocrife di Calderoli, Alemanno o Follini).
In ogni caso, non essendo io un professionista, cerco di evitare di spararle grosse quando non sono in grado di motivare le mie affermazioni e per lo meno provo ad argomentare. Non sempre ci riesco ma ci provo.
Ora, in tutti i discorsi cui partecipo ho notato qualche costante di cui ho già parlato: la politica da tifosi. Non importa che Berlusconi o Prodi dicano cosa che condivido, in realtà non importa affatto il merito delle loro uscite, se sto con loro hanno ragione. Punto. Mi spiegate come si può parlare di politica così? (Altra cosa che disturba enormemente il mio inquieto vivere).
Altro aspetto comune (destra o sinistra non cambia): Berlusconi è un anomalia. Molti lo amano, molti lo odiano. Tutti in fondo in fondo lo invidiano. In ogni caso se si parla di lui si finsice per scaldarsi. Non succede per Prodi, non succede per FIni, Casini o Bertinotti. Nessun politico riesce a toccare le corde profonde della nostra reazione.
Per arrivare al nocciolo del post (eh eh potevo anche fare un introduzione più breve! ;-) ) questa campagna elettorale ha un punto fisso: eliminare l'anomalia, riportare la normalità. Questa anomalia si chiama Silvio Berlusconi, la normalità tutto il resto. La normalità è lasciare che la politica non ci disturbi non ci muova, insomma, non ci appassioni; normalità è lasciare che la politica la faccia la politica e i cittadini tornino a occuparsi delle loro cose perchè la serietà è finalmente tornata al governo.
I vertici di tutte le corporazioni sono con la sinistra. Perchè? In fondo in questi 5 anni di governo nessuna di loro è stato profondamente toccata, nè tanto meno ridimensionata. Questo governo ha fatto molto poco in ambito di liberismo. Non ha in sintesi modificato l'aria statalista dell'Italia. Ma c'è un mah... l'unico pericolo, l'unico rischio che le cose cambino in senso liberista è lui e non perchè sia un liberista convinto (lui dice di esserlo, ma al momento non l'ha dimostrato), perchè è imprevedibile, perchè non fa le cose con serietà, perchè al limite della gaffe dice sostanzialmente sempre quello che pensa. Io non so bene cosa si possa definire liberismo, so però che il metodo "serio" della concertazione, del creare autority, di assistere il cittadino dalla culla alla tomba, insomma il modo di fare politica di tutte le forze tradizionali, chiamiamolo normalità non ha nulla di liberista. Perchè parte dal presupposto che tutto deve dirigere lo stato, tutto regolare e in fin dei conti tutto decidere.
A questa normalità asfittica preferisco l'anomalia, sarà un vento a tratti puzzolente, ma almeno muove l'aria della palude in cui è finita da troppi anni la poltica italiana e per lo meno va in una direzione.

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Bravo! GM

4:07 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ho letto con interesse le tue argomentazioni in questo post.
Di certo il "guaio" che affligge la politica di oggi è la mancanza di spinte ideali vere e di persone in grado di incanarle.
Gli Almirante, i Lama, i Berlinguer (ma anche un certo Craxi) sono ormai estinti.
Siamo un paese in caduta etica libera.
Il caro Silvio (per cui nutro una cordiale ma ferma antipatia) avrebbe potuto ma soprattutto DOVUTO occuparsi meno dei propri affari e molto più dell'italia.
Non discuto sul fatto che, con una congiuntura internazionale come quella che si è avuta negli ultimi 5 anni, non si potesse fare poi molto di più... ma è anche vero che "le palle" questo qui le ha mostrate solo quando ha dovuto difendere se stesso e i Previti di turno...

Ma sono solo chiacchere le mie. Il gioco si fa molto più il alto della mia testa e i premi in palio neanche me li immagino...


Alessandro

1:21 PM  
Blogger SGS said...

Ciao alessandri e grazue della visita

8:58 PM  

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